IL GAZZETTINO
15 Aprile 2004

DOMANI A VENEZIA
"I pescatori di perle" di Bizet, facendo trasparire il sapore dell'India

Venezia. Terzultimo appuntamento della stagione lirica della Fenice domani sera alle 19 al teatro Malibran con "Les pêcheurs de perles" di Georges Bizet diretta dal maestro Marcello Viotti per la regia di Pier Luigi Pizzi . Praticamente una prima assoluta per il teatro veneziano visto che l'ultima rappresentazione de "I pescatori di perle" alla Fenice risale a quasi sessant'anni fa nel 1946: un destino che sembra aver accompagnato l'opera di Bizet sin dall'esordio al Theatre Lyrique di Parigi nel 1863 quando, dopo una ventina di repliche, venne presto dimenticata e successivamente oscurata dal capolavoro "Carmen".

Un destino al quale non si è sottratto nemmeno il maestro Viotti il quale, se nella sua carriera ha già diretto settanta volte "Carmen", si è trovato solo ora tra le mani per la prima volta la partitura de "I pescatori". "Tanto è drammatica "Carmen" quanto "Les pêcheurs" sono un inno alla gioia - spiega il direttore musicale della Fenice - Si avverte la fragranza della gioventù visto che Bizet l'ha composta a 24 anni in appena due mesi con un'orchestrazione raffinata ed elegante".

"Certo aveva ben poco di gran operà: un po' di balletto, il coro che chiude due atti - prosegue l'analisi del maestro Viotti - Nella Parigi del 1860 era senz'altro un'opera in controtendenza con i suoi incredibili duetti alla Romeo e Giulietta e i brani che ricordano il romanticismo tedesco di Mendhelsonn e Schumann".

"I pescatori di perle" non è invece una novità per Pier Luigi Pizzi che ricorda ancora un suo allestimento a Parigi negli anni '80. "Odoro questo teatro e ne sfrutto lo spazio che ha a disposizione per lo spettacolo e la drammaturgia - spiega il regista di questo nuovo allestimento che la Fenice porterà in tournee il prossimo anno in Giappone assieme all'"Attila" di Verdi - Con una vicenda indiana c'è il rischio di cadere nell'esotismo: io ho cercato di mantenerlo, riducendolo all'essenziale, senza fare folclore. Ho lasciato il profumo dell'India, non il realismo".

Il cast vede Annick Massis nella parte di Leila, Yasu Nakajima in quella di Nadir, Luca Grassi e Vincenzo Taormina alternarsi in quella di Zurga, Luigi De Donato in quella di Nourabad.Le coreografie sono di Gheorghe Iancu che è anche primo ballerino con Letizia Giuliani, light designer Sergio Rossi. Orchestra e coro (quest'ultimo diretto da Piero Monti) sono naturalmente quelli della Fenice. Si replica domenica alle 15.30, martedì e giovedì alle 19 e sabato alle 15.30. Oggi alle 18 all'aula magna dell'Ateneo Veneto il consueto incontro con l'opera, presenti, Pizzi , Viotti e il direttore artistico Sergio Segalini.

Giuseppe Tedesco

 

io donna
17 aprile 2004

Annick Massis canta Bizet

Annick MassisAnnick Massis insegnava alle elementari, prima che la passione per il canto la portasse a cambiare mestiere. L'indole originaria traspare ancora nella dolcezza con cui racconta la vita da soprano e il suo ultimo ruolo, Léila nei Pêcheurs de perles di Bizet. "Avevo interpretato Léila agli inizi della carriera. Poterla riproporre oggi è per me un meraviglioso regalo: ho maggiore comsapevolezza delle mie possibilità vocali e una maggiore presenza scenica. Inoltre l'opera di Bizet è molto equilibrata, ma difficile. È appena immaginabile che l'abbia scritta un ragazzo di vent'anni"

Restiamo in tema di gioventù: visto che lei ha lavorato tanto con i bambini, come suggerisce di avvicinare i più piccoli al mondo dell'opera?

"Per prima cosa ritengo che i giovani dovrebbero avere la possibilità non solo di vedere lo spettacolo, ma anche di seguire le prime prove. L'opera è un mondo affascinante, sarebbe utile per loro vedere come evolve il lavoro di molte persone, fare domande, rendersi conto che uno spettacolo è frutto di tanti mestieri diversi".

Les pêcheurs de perles è un'opera da grandi tenori. In questa occasione abbiamo di fronte un cantante giapponese poco noto in Italia, Yasuharu Nakagima.

"Oh, è un compagno di lavoro estremamente amabile. È molto musicale, ha una voce bellissima e si applica con grande attenzione per seguire le indicazioni di regia. L'unico inconveniente è l'altezza. Dal momento che è un po' più basso di me, stiamo cercando di trovare degli espedienti per rendere più credibili le scene".