Alla Fenice la ripresa del fortunato allestimento dell'opera di Massenet Venezia. "Thaïs" di Jules Massenet torna alla Fenice giusto cent'anni dopo la sua prima rappresentazione a Venezia nella stagione di Carnevale del 1907-1908, ma a soli cinque anni di distanza dalla fortunata inaugurazione della stagione 2002-2003 al Malibran in attesa della ricostruzione del teatro di campo San Fantin. Fu una "Thaïs" che deliziò pubblico e critica con il compianto Marcello Viotti, allora neo direttore musicale della Fondazione, sul podio; con un nuovo allestimento di Pier Luigi Pizzi che ne curò regia, scene e costumi; con la coreografia di Gheorghe Jancu; con Eva Mei nel ruolo della protagonista e Michele Pertusi in quello di Athanaël. Una "Thaïs" sensuale, lussuriosa, un po' scandalosa e iconoclasta. Una vicenda di sesso e religione che ben si inserisce in quel filone esotico che caratterizzò il teatro musicale nella Francia dell'Ottocento: il romanzo di Anatole France, da cui è tratto il dramma lirico in tre atti e sette quadri scritto da Louis Gallet, racconta la storia di una sacerdotessa di Venere che Dante non aveva esitato a definire "puttana" e "sozza e scapigliata fante" la quale, finita all'inferno nonostante la conversione, "si graffia con l'unghie merdose". E domenica alle 19 quell'allestimento viene riproposto al pubblico veneziano e internazionale che frequenta la Fenice come ottavo appuntamento della stagione lirica con la sola differenza di Emmanuel Villaume in veste di maestro concertatore e direttore e di un rinnovato cast artistico. Ritroveremo in scena le sei danzatrici seminude che (senza alcuna volgarità) danno corpo alle fantasie erotiche che agitano i protagonisti e i tanti simbolismi con cui Pizzi ha farcito lo svolgersi della storia. Se l'allestimento, dunque, non è un mistero come affronterà musicalmente "Thaïs" il maestro Villaume? "Nella mia carriera ha fatto molto Massenet, ma è la prima volta che mi trovo a fare una "Thaïs" con gente che l'ha già fatta - premette il maestro - È un'esperienza molto interessante: a partire dal lavoro con Pier Luigi Pizzi, il quale ha una conoscenza assolutamente geniale di questo repertorio francese, alle scene, che erano state costruite per il Malibran dove il palcoscenico è più piccolo, ma funzionano molto bene anche qui in Fenice". "Per me nella "Thaïs" è molto importante la contrapposizione tra la ricerca metafisica, religiosa di un senso di vita e la sensualità, l'erotismo straordinario - spiega ancora il maestro Villaume - Massenet nelle sue opere era molto interessato a questi due elementi e le scene religiose erano un esercizio nel quale un buon compositore francese doveva cimentarsi nel gran operà. Stilisticamente è una scrittura di musica quasi religiosa e un'espressione autentica, generosa, dolce della sensualità, della passione. E questo contrasto lo si trova anche tra scene grandiose e scene più intime, piene di poesia, sentimento e colori. Allora, con un cast molto bravo e un maestro come Pizzi, proviamo a equilibrare tutto questo giocando su tutti questi colori e pensando a ogni scena come a un quadro". Orchestra e coro della Fenice saranno, dunque, diretti da Emmanuel Villaume ; regia, scene e costumi sono di Pier Luigi Pizzi; la coreografia di Gheorghe Jancu; light designer Sergio Rossi; Darina Takova sarà Thaïs, Simone Alberghini Athanaël, Letizia Giuliani la prima ballerina. Si replica martedì, giovedì e martedì 30 alle 19, sabato 27 alle 15.30. Giuseppe Tedesco |
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